martedì 4 dicembre 2007

lunedì 3 dicembre 2007

Green Consumption Research


Green Light, una ricerca condotta dal Guardian sul consumismo responsabile in Inghilterra. Comprendere gli atteggiamenti delle persone verso il consumo etico ed ecologico è necessario per realizzare messaggi efficaci.
I ricercatori del Guardian propongono un framework a supporto di possibili strategie di comunicazione.
Si tratta di un abstract, ma è comunque interessante e mi pare che si possano trovare dei motivi per essere ottimisti. Una buona comunicazione, chiara e trasparente finalizzata ad informare ed educare i propri interlocutori può essere un modo per entrare in contatto con buona parte della popolazione (Positive Choosers + Committed 39%). Inoltre il loro comportamento virtuoso potrebbe influenzare una parte dei “Conveniently Conscious” (35%). Non male, non è vero?

Via Fluido

Accrescere la consapevolezza, informando ed educando il target?
Date un'occhiata qua:

giovedì 29 novembre 2007

Costruzione di scenari e pubblicità


IBM ha pubblicato uno studio sui prossimi cambiamenti che investiranno il settore pubblicitario
Potete trovare lo studio questo indirizzo.

In tutta sincerità ho letto solo l'executive summary. Ciò che mi piace degli scenari è che ti permettono di staccare i pidei da terra e volare alto. ti fanno pensare sulle possibili connessioni o le possibili implicazioni per il tuo business, la tua carriera o le tue teorie.

In passato ho avuto modo di lavorare in un team dedicato alla creazione di scenari per la prima azienda italiana del settore automobilistico - un'azienda che in certe sue cose mi è parsa veramente innnovativa, ma che sfortunamtamente in passato non poteva o non voleva avvantaggiarsi di questa sua capacità... ma le cose stanno cambiando)

Ad ogni modo, credo che la creazione di scenari sia sempre utile (anche solo come esercizio mentale), i suoi risultati inoltre lo sono spesso. Ecco perché raccomando vivamente di leggere la ricerca di IBM.
Fa riflettere.

The end of advertising as we know it

lunedì 19 novembre 2007

Perché c’è bisogno di una strategia prima di fare una "fan page" su Facebook, ADESSO!


Ho trovato questo post di Jeremiah, mentre leggevo il blog di Dennis.
E' chiaro e semplice, un buon punto di partenza per iniziare a pensare in modo strategico a Facebook ed ai social network in genere, anche per chi non parla inglese.
Eccolo qua.

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Perché c’è bisogno di una strategia prima di fare una "fan page" su Facebook, ADESSO!

Della brava gente al Search Engine Journal ha scritto un articolo che sostiene perché devi fare una "fan page" su Facebook per il tuo sito web, ADESSO! Questo post nasce in risposta a quell’articolo.
I sopracitati vedono i benefici tattici legati al SEO (benefici che sono oggetto di discussione) senza guardare alla strategia nel suo complesso.


[Ci sono talmente tante nuove applicazioni “social” che vengono lanciate ogni settimana, che prima di passare di strumento in strumento, forse vale la pena pensare ad obiettivi e strategia. Il tuo progetto non deve certo perdere tempo per entrare sul mercato, ma deve anche metterti in grado di ottenere un successo olistico e di lungo periodo]

Devo metterti in guardia: fare il brillante passando di prodotto in prodotto è pericoloso. Per di più il prodotto di cui stiamo parlando deve ancora essere analizzato attentamente dal mercato. Invece di fare un salto nella giusta direzione, suggerisco che ogni azienda si faccia e risponda alle seguenti domande prima di farsi prendere dall’entusiasmo e andare a creare una "fan page" su Facebook per la loro marca.

1) Perché sbarcare sui social network, che obiettivi si pensa di raggiungere? Si sta facendo? E’ in linea con la direzione che l’azienda sta seguendo?

2) Facebook è il network giusto alle esigenze che si hanno? Si trova là la nostra audience? Parla e legge inglese? Sicuri che i giusti interlocutori non si trovino su Bebo, MySpace, Orkut, o altri network? Si conoscono i dati demografici di Facebook? (Io li conosco e so che non sono l’ideale per ogni tipo di mercato)

3) Sono già state portate avanti attività di social network da qualche altra parte? E’ possibile che l’azienda abbia già rilasciato un social network, o abbia un gruppo sponsorizzato su Facebook, c’è il rischio di cannibalizzarli?

4) Una volta che si è riusciti a mandare i propri utenti su quella pagina, che cosa ci trovano? Cosa ci guadagnano? Le caratteristiche e le possibilità delle pagine di Facebook sono limitate, tutto sommato è una specie di forum (con caratteristiche assai spartane), una bacheca e un gruppo di fan.

5) Quando fermarsi? In che modo questa iniziativa arricchirà la strategia web? In che modo si integrerà con il resto delle strategie?

6) Come verrà misurato il successo? Niente è gratuito, niente. Usare strumenti gratuiti richiede tempo, che significa denaro. Rendersi indipendenti da un sistema gratuito può costare ben di più che farsene uno ex novo. Come sapremo quando ciò sarà vantaggioso? Sono già state dedicate risorse alla gestione e alla manutenzione di quel sito? Che succede se i fan distruggono la tua bacheca, il luogo di scambio? Si è già fatto un piano?

7) Come verrà instaurata una discussione con la tua comunità? Costruire una "fan page" è solo il primo passo, continuare a farli venire e essere parte attiva di un dialogo che crecse è tutt’altra storia.

Io ero uno dei pochi veramente preparato su questo prodotto e la mia analisi sul comunicato è a disposizione.

Se riesci a rispondere a queste sette domande e ti senti ancora sicuro di voler andare avanti, allora fallo. Voglio solo assicurarmi che tu abbia un piano chiaro prima. Discuterò queste startegie in qualità di Keynote speaker alla prossima conferenza sulla Facebook Web Community a Seattle il 5-6 dicembre.

Il mondo potrebbe essere migliore


Con un animaletto che pascola sulla mia faccia e mangia la mia barba durante la notte.

sabato 10 novembre 2007

Donazioni di riso e il World Food Program


Solo il tempo di segnalare FreeRice.com
Per due ragoni:
- si tratta di un'iniziativa umanitaria (visitate il sito e prendete parte al gioco!)
- è un'interessante case history di viral marketing che funziona

Il gioco chiede di rispondere ad una domanda sul significato di parole inglesi (è anche un modo per accrescere il proprio vocabolario)
Se la risposta è corretta il World Food Program (attraverso gli inserzionisti) riceverà 10 chicchi di riso, se le risposte corrette sono due ne riceverà venti e così via...
(meccanismo di gratificazione)

"...ha già prodotto abbastanza riso per sfamare 50.000 persone... più di un miliardo di chicchi di riso hdonati in un solo mese... Il 7 di ottobre, il giorno in cui è stato lanciato, vennero donati solo 830 chicchi di riso. Ma la comunità di internet ha presto risposto e già l'8 di novembre erano stati donati 77 milioni di chicchi, equivalenti a più di 7 milioni di risposte corrette..."

Via Planning for good
e ZDNet (qui l'intero articolo)

martedì 30 ottobre 2007

Focus Group e creatività


... e arriva il momento in cui lui gira la proposta e... piace o non piace.
Ma ancora prima di aver capito le motivazioni che li hanno portati ad avere tali sensazioni, iniziano ad argomentare, a discutere, a spiegare.
Far andare d'accordo l'istinto con la razionalità cercando di supportare le prime impressioni con argomenti razionali... quanto può esserci utile?
Ci sono altri modi per testare la creatività?

giovedì 25 ottobre 2007

31 strumenti per il monitoraggio del buzz on-line



31 strumenti per il monitoraggio del buzz on-line
Questo post prende spunto (e gran parte dei suoi contenuti) da un post di Andy Beal, di Marketing Pilgrim.
E’ stato modificato e arricchito con altre risorse, ed è, e sarà in costante e continuo aggiornamento. Chiunque volesse contribuire è ovviamente il benvenuto (soprattutto con risorse che posson funzionare nel - o anche nel- web italiano)

1. Technorati, Google blog: ricerca nella blogosfera di post o tag. Technorati ha da poco reinserito la possibilità di ottenere un grafico che mostra l’andamento dei risultati della ricerca
2. BlogPulse TrendSearch: trend di andamento dell’espressione desiderata su un periodo determinato.
3. BlogPulse Conversation Tracker: vedere come si ramifica una conversazione e quante volte un post è stato linkato (quanto interesse ha generato) A>B1, B2, B3…
4. BlogPulse Profiles: tracciare il profilo di un blog e capire quanto sia influente, quanti post abbia generato, quante conversazioni o citazioni e se vi sono blog simili ad esso.
5. BlogPulse FeaturedTrends: gli argomenti di cui si sta parlando di più, divisi per settore.
6. Ice Rocket, offre servizi del tutto simil a BlogPulse e dà la possibilità di fare ricerche specifiche su My Space (sarebbe interessante confrontare i risultati dei due strumenti).
7. TweetVolume: inerendo delle espressioni di ricerca è possibile vedere quanto se ne stia parlando su Twitter
8. Co.mments: per monitorare le conversazioni alle quali abbiamo preso parte, senza doverci segnare gli indirizzi (occorre creare un account)
9. Del.icio.us: oltre a permetterci di salvare i nostri “preferiti” ondine, ci permette di monitorare i maggiori “preferiti” di tutti gli altri utenti. Quindi inserendo un’espressione è possibile vedere quanto interesse ha generato.
10. Flickr: vedere se ci sono immagini collegate alle parole da noi inserite, quali hnno generato commenti, quali sono state più viste ecc…
11. GoogleVideo, YouTube, Metacafé: vedere se ci sono video che riguardano la nostra ricerca (azienda? Prodotto?) quante volte sono stati visti o commentati ecc…
12. Google Trends: vedere quante volte è stata cercata l’espressione di nostro interesse.
13. Yahoo news, Moreover, Google News: monitorare costantemente l’eventuale uscita di news relative alla nostra marca o alla concorrenza
14. Keotag.com: Interessante motore che ricerca nei tag (etichette) l’espressione di nostro interesse. Dove? In tutti i principali siti del(l’ormai vecchio!) web 2.0
15. Wikipedia: un controllo qua non può certo mancare.
16. Boardtracker: promette di monitorare forum, gruppi e message boards, è giunto da poco alla seconda release… forse funziona sui siti esteri, su quelli italiani lascia molto a desiderare.
17. Alexa e Compete ci danno informazioni sui siti web, accessi, statistiche ecc… ma devono essere siti importanti, altrimenti non funziona.
18. Google Alerts, Yahoo Alerts: tenere costantemente monitorati gruppi, web e news. Ogni volta che verrà citata o inserita l’espressione ricercata verremo informati.
19. Feedster tenere sotto controllo tutte le fonti di Feed e monitorarle in una sola occasione
20. Yahoo Pipes: un servizio che sembra molto interessante ma che ha bisogno di un un po’ di apprendistato! In sostanza permette di fare ricerche molto, molto mirate attraverso l'aggregazione e la gestione dei feed.
21. Board Reader: ricerche su forum, (per le ricerche su forum italiani è assai poco utile, sic!)
22. Yahoo Groups, AOL Groups, MSN Groups, Google Groups: monitoraggio gruppi di discussione.
23. Rollyo.com: una sorta di motore di ricerca personalizzabile. Lo puntate su un dominio e lui cerca l’espressione di interesse in quel dominio (i risultati almeno sui siti, forum ecc… italiani ha lasciato un po’ a desiderare)
24. Bloginfluence.net ci permette di monitorare l’influenza del blog che inseriamo nella casella di ricerca
25. Omgili: un motore di ricerca per canali “molti a molti” come forum, gruppi, mailing list… il problema, ancora una volta pare essere la ricerca in fonti italiane
26. Google Suggest: interessante tool di Google che mostra le espressioni più cercate all’interno delle quali è comparsa la nostra keyword
27. Opinimind: permette di misurare il sentiment relativo all’espressione di ricerca. Che cosa ne pensa la gente dell’I-phone o del Nokia N73?
28. Digg, Reddit: vedere le notizie preferite, le più votate, quelle che sono al centro dell’attenzione. E’ possibile fare una ricerca per parola chiave
29. Oodle: motore di ricerca per offerte di lavoro. Il concetto è che probabilmente la concorrenza acquisisce risorse laddove punta maggiormente… (discutibile?). Ma soprattutto poco utile in Italia, decisamente meglio Monster!
30. Buzzfeed: di che cosa si parla
31. Google Co-op: impostare un proprio motore di ricerca scegliendo le url all’interno delle quali cercare

In futuro li organizzerò per tipologia, nel frattempo se qualcuno vuole aggiungere qualcosa è il benvenuto.

Grazie ancora ad Andy per il suo post

martedì 23 ottobre 2007

Community Equity


Forse conosciamo (o in qualche modo ci siamo resi conto dell'esistenza de) la famosa legge del 90-10 riguardo al coinvolgimento delle comunità (il 90% deglli utenti si limita a leggere o guardare, il restante 10% contribuisce attivamente).
Ma... che cosa succede in quel 10%? In genere siamo propensi a credere che il 9% commenti o inserisca contributi in modo saltuario mentre il restante 1% lo fa in modo costante e consistente (come Steve ci ricorda nel suo white paper, che ho avuto modo di presentare qua)

Peter (Resise2.0) è stato tanto gentile da condividere un esperimento che ha portato avanti assieme ai sui colleghi della Sun. Hanno sviluppato un vero e proprio widget relativo alla Community Equity che permetteva ad ogni utente di monitorare costantemente la propria Partecipazione e il proprio Contributo.

Il widget è una funzionalità dell'Enterprise Social Network Community di Sun chiamata CE2.0, ma mi piace pensare che verrà presto implementato anche negli altri Social Network come Facebook.
Potrebbe rivelarsi uno strumento molto utile per le società di PR, per i dipartimenti di HR, ma anche per gli stessi bloggers o giornalisti purché venga salvaguardata la privacy.
Tutto questo mi fa venire in mente "Il Punto Critico" di Gladwell...

Qui il post di Peter.

lunedì 22 ottobre 2007

Top Ten Social Networks - Settembre


Sono felice di constatare l'alto tasso di crecsita di Linkedin, perché sembra essere il social network preferito qua in Italia.
Resta il fatto che continuo a pensare ad un MetaSocialNetwork che riunisca tutti questi utenti e li metta in grado di comunicare tra loro.
Sommati sarebbero 128.387.000: più della popolazione del Giappone e quasi il 2% dell'intera popolazione mondiale.

Via: Marketing Charts

domenica 21 ottobre 2007

Noi siamo diversi (sic!)


Senza parole

Aumentare il conivolgimento on-line


Ho trovato molto interessante questo white paper di Steve Outing, di Enthusiast Group.
Steve propone alcuni consigli per aumentare il coinvolgimento e la partecipazione degli utenti on-line
Un rapido sommario:

1 – Far sì che sia possibile commentare ogni contributo
2 - Segnalare agli utenti eventuali evoluzioni delle loro conversazioni (senza annoiare)
3 – Far fare commenti a persone conosciute o del management: la dedizione conquista
4 – Mettere una persona fisica (possibilmente conosciuta) a capo della community
5 – Sviluppare un sistema di incentvi per accerscere l'impegno e la fedeltà degli utenti
6 - Favorire il supporto volontario da parte degli utenti (una mano non fa mai male!)
7 – Ricompensare! I concorsi possono essere un ottimo modo per farlo.
8 – Si può ricompensare mettendo in luce i contributi migliori
9 – Produrre ed inviare una newsletter con i migliori interventi

Per il white paper completo: Enthusiast Group

Qualcuno ha un'idea di dove posso trovare altro materiale simile?